Cita da asky143 su 27/01/2013, 21:00

Per chi non lo conoscesse, il tipo in questione è il massimo esponente italiano di questo sport, pur non avendo vinto molto, rispetto al suo reale potenziale (è il classico genio-sregolatezza). Per chi non lo sapesse, ha iniziato a correre venti anni fa partecipando al Trofeo 883 organizzato da Carlo Talamo negli anni ''90, vincendo nunerose gare (http://www.youtube.com/watch?v=xoXuCV3slnA moto rosa numero tre). Ci siamo conosciuti nel 2011 alla Fiera di Verona e siamo diventati subito amici. Poi ho avuto la fortuna di intervistarlo per Special Cafe ( l''intervista è sul n.3), andando poi da lui per farmi spiegare i primi erudimenti di questa stupenda disciplina. Di seguito vi racconto come è andata. Lo trovate anche su Facebook. Un avvertimento: non è un tipo tenero. Anzi è molto diretto. Moralisti e deboli di cuore gli stiano alla larga.

"L''appuntamento è alle nove di domenica mattina. Jacopo, con fare strampalato, varca il cancello di casa e mi dice: “.....sto fuso....sono tornato alle sei di mattina da Lugano dove mi hanno chiamato a lavorare come barista. Lo sai che mi è successo ? Mentre stavo lavorando mi si avvicina il proprietario del bar e mi dice che posso bere quanto voglio, basta che non mi ubriaco. Ma ti rendi conto ? Lo viene a dire proprio a me.....ovviamente non mi sono fatto pregare.....non hai idea di quanti cocktail mi sono bevuto.....”
Mentre mi narra della serata iniziamo a caricare il furgone con le moto: due Honda XR 100 (una con la ruota posteriore da asfalto) e la sua Honda CRF450 con cui gareggia.
“Ohi guarda che sono moto serie queste qua! Ti fai male!” mi dice con tono serio “Non prendere sotto gamba la faccenda, che un noto pilota italiano del giro del motomondiale (a noi ha detto il nome ma volutamente lo omettiamo n.d.r.) l''hanno portato via in ambulanza con una vertebra fratturata....Fai quello che dico io, perchè se ti fai male scavo una buca di tre metri e ti sotterro.....”.
Rassicuro il mio maestro dicendo che mi affiderò a lui ciecamente.
Il tragitto fino alla pista è un mix di risate e battute, alternate a discorsi seri. Finalmente arriviamo. L''impianto è in miniatura, costruito nel mezzo della risaia novarese. Impossibile da trovare se non accompagnati.
Come scarichiamo le moto Jacopo mi fa vedere una buca profonda una cinquantina di centimetri e, ridendo, mi ricorda dell''avvertimento.....
Da buon maestro, con fare estremamente professionale, mi spiega la posizione in sella ed inizia a farmi fare i primi esercizi prima di entrare in pista.
Finalmente varco il cancello con la moto che ha il pneumatico posteriore da asfalto. Jacopo mi da le prime istruzioni. Tre giri e....... badabum! All''uscita di una curva esagero con il gas sul fango, andando per terra. Mi rialzo immediatamente, continuando come se niente fosse. Dopo non molto mi fermo. Prendo l''XR con il pneumatico posteriore tassellato.
Jacopo mi dice che mi farà cenno lui su quando chiudere il gas e buttare giù la moto per la curva. Un altro paio di giri ed inizio a darci dentro. Vedo avvicinarsi sempre di più la staccionata, mentre Jacopo è ancora immobile. Mi vedo schiantato contro il muro di legno.... Ho appena il tempo di aprire il manuale del perfetto motociclista a pagina quattordici (dove ci sono le preghiere), quando il mio maestro mi fa cenno di chiudere il gas.....
Tiro fuori il piede, butto giù la moto e......voilà!!!!! Come di incanto riesco a fare la curva con la moto che fa un bel traverso. E così via per altre tornate. Pura goduria! Mi piace così tanto, che rimango a girare fino a quando i muscoli della gamba sono talmente stressati da non consentire alcun movimento. Maledetto Jacopo! Ne sa una più del diavolo! Non ha solo previsto che avrei concimato lungo la pista....."