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buell twin carbon

come promesso al mio amico Sato ecco un breve resoconto del lavoro fatto per questa bella moto americana, poco CR ma sicuramente molto particolare

1. Nella tranquilla campagna trevigiana un rombo sparato da un cannone libera l’urlo del v-twin di Milwakee, si tratta dell’ultima nata in casa Franzgarage: al Buell Carbon Lightning.
I ragazzi che animano l’officina della Marca ci spiegano che sono da sempre degli ammiratori del mitico Erik Buell e che quando dal portone è entrata una creatura del genio statunitense sono stati subito felici di metterci sopra le loro mani.
La Buell nasce in America nel 1987 con l’idea provocatoria di ingabbiare in una ciclistica sportiva un motore sporster opportunamente modificato e potenziato.
Affascinati da questa splendida e attualissima intuizione Franz Nick e Teo decidono di spingersi oltre e di estremizzare il concetto riportandolo ai criteri odierni, per cui la tutto sommato tranquilla e turistica S3 (modello che nasceva per accontentare i bikers desiderosi di viaggi sportivi) inizia il più avventuroso dei viaggi che la porterà ad incarnare lo spirito più autentico del progetto iniziale e a divenire l’interpretazione più estrema dell’idea di sportività declinato in salsa HD.
Il lavoro di trasformazione si fonde con quello di ricerca storica ed è così che la moto prende forma, l’idea di base è quella di studiare il progetto di Erick Buell e di attualizzarlo senza però perderne lo spirito, così si parte dal telaio che dopo essere stato spogliato viene alleggerito e accorciato, perde le prolunghe su cui si fissavano originariamente i poggia piedi delle pedane passeggero che vengono trasformate in sportivi paratacchi.
Il forcellore di serie lascia posto all’unità più moderna e funzionale che montava la più recente X1, più rigido e più stabile, viene sospeso attraverso il lavoro di un mono modificato che lavora in estensione invece che in trazione dell’americana Penske.
La ciclistica è completata dall’adozione di una raffinata e sportivissima forcella ohlins a steli rovesciati completamente regolabile che si ancora al telaio attraverso due piastre di sterzo artigianali ricavate dal pieno .
Per il reparto freni la scelta non poteva che cadere su Brembo serie oro per tutte e tre le pinze con quelle anteriori ad attacco radiale coadiuvate dagli splendidi ed esoterici comandi della svedese Isr opportunamente modificati e adattati dai ragazzi che contano su una pompa radiale con interasse modificabile tramite regolazione micrometrica e che rappresentano lo stato dell’arte della lavorazione dell’alluminio dal pieno.
Su dei cerchi forgiati sono montate una coppia di slick della Metzeller che incolleranno la moto all’asfalto e che insieme al lavoro su freni e sospensioni consentiranno alla Buell pieghe e staccate eccezionali.
La ricerca assoluta di leggerezza e di baricentro basso per favorire l’agilità e il feeling di guida sono alla base dell’idea dello Zio Erick e quindi al Franzgarage decidono fedeli all’idea di partenza di estremizzare anche questo concetto e mentre il motore smontato e revisionato viene affidato alle cure dei Fratelli Patron che si occuperanno della verniciatura di tutta la moto le sovrastrutture vengono interamente ricostruite in leggerissima e resistentissima fibra di carbonio.
L’impianto elettrico viene semplificato e ridotto all’indispensabile, due sole splendide frecce della Oberon Performance fanno da segale luminoso anteriore e posteriore e da bilanceri al tempo stesso montate all’estremità di un manubrio conico Rizoma da 28mm.
Tubazioni aeronautiche per i freni e pedane sportive ricavate dal pieno completano l’opera.
Manca solo il motore che dopo essere stato completamente rimontato riceve in dote un filtro dell’aria ad aspirazione diretta della KN che monta su di un carburatore keihin da 45 opportunamente modificato, e uno scarico maggiorato e libero della Grp in carbonio che consente coreografiche sfiammate di rilascio oltre ad una buona dose di incremento di cavalleria.
Completa l’opera la strumentazione completamente digitale Acewell e l’accensione spostata in stile dragster su di un fianco e azionata da un pulsante start engine.
La moto terminata sembra un toro scatenato, sprizza energia e forza da ogni lato la si guardi e sentirla in moto provoca un piacere misto a timore, che sparisce una volta in sella dove tutto il lavoro di preparazione sportiva si fa sentire e guidarla diventa un’esperienza straordinaria, sospesi fra innovazione e tradizione le curve scivolano sotto le ruote in una sequenza sempre più veloce ed emozionante, i freni bloccano il granitico anteriore che taglia letteralmente l’asfalto con una precisione da racer pura, si è già fatta sera però ed è ora di rimettere al riparo la Bestia e di farsi accompagnare dai ragazzi del Franzgarage a cena dove tra una bicchiere di rosso e l’altro ci raccontano la loro prossima impresa….a presto.

spero di non avervi annoiato qui un paio di foto:






altre foto del lavoro su:
http://www.facebook.com/Franzgarage

Franz,compimenti per il racconto molto affascinante e ben descritto,ma soprattutto per la moto,godo solo a vederla,perchè non carichi un video dove posso sentire la sua splendida voce?

...senza parole...[8D]

Grande Franz, veramente un''ottima realizzazione, complimenti!!

Leave the races to the Aces.

http://www.satoshi.it

spettacolare veramente[:p]

tutti i miei complimenti

è veramente un toro!!!!!!!!!!!